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Elisabetta Tudor


Figlia del re Enrico VIII e la sua seconda moglie, Anna Bolena, il cui matrimonio causò il distacco dell'Inghilterra dal controllo della Chiesa romana e la formazione della Chiesa anglicana, fu regina d'Inghilterra dal 1558 al 1603.

Il suo regno fu costellato di eventi importanti per il suo regno, che era ancora attraversato dalle lotte tra cattolici e puritani. Problema a cui si dedicò nei suoi primi anni di regno con l'Atto di Uniformità, una sintesi intelligente fra tradizione cattolica e innovazioni protestanti pensata per garantire da una parte l'uniformità religiosa e dall'altra un'ampia tolleranza di fedi. Inoltre abolì il controllo della Chiesa di Roma, riaffermato dalla precedente regina Maria la Sanguinaria.

L'altro pericolo che Elisabetta vide per l'Inghilterra fu la cugina, Maria Stuart, regina di Scozia, cattolica e moglie del re di Francia. Dopo la morte del marito, Maria ritornò in Scozia, lasciata nel frattempo alla madre come reggente. Abdicò, però 4 anni dopo, accusata di aver sposato l'assassino del marito. Ma Elisabetta che aveva problemi di successione fu costretta a guardare con favore alla Scozia e Maria, imprigionata dopo l'abdicazione, fuggita in Inghilterra, venne catturata. A quel punto, Elisabetta si trovò di fronte a un grave dilemma. Riconsegnarla agli scozzesi era ritenuto un gesto troppo crudele, mandarla in Francia avrebbe significato mettere nelle mani del re francese una potente arma; reinsediarla con la forza sul trono di Scozia poteva essere un gesto eroico, ma avrebbe causato un conflitto troppo aspro con gli Scozzesi; imprigionarla in Inghilterra le avrebbe permesso di partecipare a complotti contro lei stessa. Elisabetta optò per l'ultima soluzione: Maria fu tenuta confinata per diciotto anni.

L'altro grande pericolo, provenne dalla penisola iberica. Dopo l'assassinio dello Statolder Guglielmo I d'Orange, l'Inghilterra cominciò a parteggiare apertamente per le Province Unite d'Olanda, che si erano ribellate alla dominazione spagnola. Questo, assieme al conflitto economico con la Spagna e la pirateria inglese contro le colonie spagnole condusse allo scoppio della guerra anglo-spagnola nel 1585 ed all'espulsione dell'ambasciatore spagnolo l'anno dopo per la sua partecipazione ai complotti contro Elisabetta. Nel suo testamento Maria lasciò in eredità a Filippo la sua rivendicazione del trono inglese e Filippo iniziò a progettare un'invasione. Nell'aprile 1587 Francis Drake bruciò la flotta spagnola alla fonda nel porto di Cadice, ritardando i piani del re, ma nel 1588 l'Invincibile Armata, una grande flotta di 150 navi e 30.000 uomini salpò nella speranza di aiutare l'esercito spagnolo, allora in Olanda.

La flotta spagnola fu sconfitta da quella inglese, comandata da Charles Howard e da Francis Drake, aiutati dal maltempo. L'Armada fu costretta a ritornare in Spagna e la vittoria aumentò molto la popolarità di Elisabetta. La battaglia non fu però decisiva e la guerra con la Spagna continuò. La guerra continuava anche in Olanda, che combatteva per l'indipendenza, ed in Francia, dove un protestante Enrico di Borbone, aveva rivendicato il trono. Elisabetta appoggiò con 20.000 uomini e 300.000 sterline Enrico, e con 8.000 uomini e aiuti per oltre un milione di sterline gli olandesi.
I corsari inglesi continuarono ad attaccare la flotta spagnola che ritornava carica d'argento dalle Americhe, con alterni esiti (nel 1595morì Francis Drake); nel 1595 si verificò anche una modesta incursione della flotta spagnola in Cornovaglia.

Negli ultimi anni del suo regno, l'Inghilterra fu impegnata anche in una ribellione in Irlanda conclusa con molta fatica e dispendio di uomini, oltre che cambi di comandanti, da parte di Elisabetta.
Nel 1603 fu colpita da una profonda depressione e si lasciò sempre più andare, evitando le discussioni di governo e morendo nel marzo di quell'anno.

Elisabetta è una dei sovrani più popolari dell'intera storia inglese. Nonostante le vittorie militari, però, Elisabetta non ebbe un ruolo tanto decisivo quanto quello di altri re, come, ad esempio, suo padre Enrico VIII. Nel complesso, ella si dimostrò una regina capace: aiutò a stabilizzare la situazione economica del paese dopo aver ereditato da sua sorella Maria un enorme debito pubblico. Sotto di lei l'Inghilterra riuscì a respingere una pericolosa invasione da parte della Spagna e ad evitare lo scoppio di guerre civili o religiose. Ma i suoi successi furono molto sopravvalutati dopo la sua morte. Negli anni successivi fu spesso descritta come grande sostenitrice del protestantesimo in Europa, mentre, in realtà, i suoi interventi a favore degli alleati protestanti furono spesso decisi dopo molte esitazioni.