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Nati come Cavalieri dell'Ordine dell'Ospedale di San Giovanni di Gerusalemme come ordine ospedaliero benedettino nella prima metà dell'XI secolo appunto a Gerusalemme, divennero con la prima crociata, un ordine religioso cavalleresco a cui fu affidata la cura e la difesa dei pellegrini diretti in Terrasanta. A seguito della perdita dei territori cristiani nella Terra Promessa, l'ordine si rifugiò a Rodi, su cui estese la propria sovranità e successivamente a Malta.
Intorno all'anno 600 d.C. all'abate Probus fu commissionata dal Papa Gregorio Magno, la costruzione di un ospedale a Gerusalemme per la cura dei pellegrini cristiani. Quattro secoli dopo (1005 d.C.) questo venne distrutto dagli arabi, ma pochi anni dopo ricostruito grazie ai mercanti di Amalfi e di Salerno e servito da monaci benedettini.
Con la prima crociata (1096-1099 d.C.) Gerardo Sasso, anch'egli benedettino, fondò l'Ordine Ospitaliero e acquisì terre e rendite a suo favore per tutto il Regno di Gerusalemme e dintorni. Il suo successore Raymond du Puy de Provence istituì il primo ospizio degli Ospitalieri nei pressi della Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Il gruppo inizialmente si prendeva cura solo dei pellegrini giunti a Gerusalemme, ma presto l'ordine estese i suoi servizi alla scorta armata ai pellegrini. La scorta in breve crebbe fino a diventare una sostanziosa forza armata. Divenne uno dei più potenti gruppi cristiani nell'area. L'Ordine cominciò a distinguersi in battaglia contro i musulmani.
La forza crescente dell'Islam costrinse i Cavalieri ad abbandonare i loro possedimenti in Gerusalemme. Dopo la caduta del regno di Gerusalemme e quando anche San Giovanni d'Acri, ultima roccaforte cristiana, venne catturata, nel 1291, l'Ordine cercò rifugio presso il Regno di Cipro. Trovandosi progressivamente coinvolti nella politica di questo regno, il loro Gran Maestro Guillaume de Villaret ideò un piano per conquistare un proprio dominio temporale e scelse Rodi come nuova patria dell'Ordine. Fu il suo successore Folco di Villaret a realizzare questo programma ed il 15 agosto 1309, dopo una campagna durata due anni, l'isola di Rodi si arrese ai Cavalieri. Nel frattempo l'ordine dei Cavalieri Templari fu sciolto nel 1312 e la gran parte delle sue proprietà venne conferita agli Ospitalieri.
Una volta a Rodi, e ormai noti come i Cavalieri di Rodi, essi furono obbligati a sviluppare soprattutto il lato militare della propria attività, impegnandosi soprattutto contro i corsari berberi. Gli Ospitalieri, nel corso del XV secolo, si opposero con successo a due tentativi d'invasione musulmana. Nonostante questi sforzi nel 1522 i Cavalieri dovettero affrontare un pericolo diverso. 400 navi sotto il comando di Solimano il Magnifico sbarcarono sull'isola 200.000 uomini. I Cavalieri avevano meno di 7.000 uomini per difendere la città. L'assedio durò sei mesi, alla fine dei quali ai sopravvissuti fu concesso di abbandonare Rodi alla volta del Regno di Sicilia.
Dopo sette anni di spostamenti da un luogo all'altro in Europa, i Cavalieri sotto Philippe Villiers de l'Isle-Adam si insediarono a Malta nel 1530 per ordine di papa Clemente VIII e dell'imperatore Carlo V, con il consenso del loro feudatario il Re di Sicilia. Fu da qui che i ribattezzati Cavalieri di Malta continuarono la loro azione contro la guerra di corsa musulmana, combattendo con la loro flotta i corsari provenienti dal Nordafrica. Nonostante la consistente inferiorità militare, causarono non pochi problemi agli Ottomani, che allestirono una forte armata, invadendo l'isola nel 1565, mettendola sotto assedio.
Assedio che durò 4 mesi, durante i quali conquistarono via via una roccaforte dopo l'altra, con un alto prezzo di vite umane perse. Nel settembre dello stesso anno arrivò in soccorso ai Cavalieri una flotta spagnola, partita dalla Sicilia che costrinse il ritiro senza combattere dei musulmani, anch'essi provati. Dopo l'assedio fu necessario costruire una nuova città: l'attuale città della Valletta, così chiamata in memoria del valoroso gran maestro Jean de la Valette che aveva organizzato e diretto la difesa. In essa, continuando la tradizione assistenziale dell'Ordine, fu costruito anche quello che era allora il più grande e moderno ospedale d'Europa, dove cristiani, musulmani ed ebrei venivano curati insieme senza distinzione.
Nel 1571 i Cavalieri parteciparono alla battaglia di Lepanto, mentre nel 1607 al Gran Maestro, venne riconosciuto lo status di Principe del Sacro Romano Impero e nel 1630 venne premiato con un grado ecclesiastico pari a quello di un cardinale, con l'unico ed ibrido titolo di Sua Altezza Eminentissima, riflettendo entrambe le qualità che lo qualificano come un vero principe della Chiesa.
Il gruppo perse un gran numero di possedimenti in seguito all'ascesa del Protestantesimo ma sopravvisse a Malta. La proprietà del ramo inglese fu confiscata nel 1540. Nel 1577 il balivo tedesco di Brandeburgo divenne Luterano, ma continuò a pagare i propri contributi finanziari all'Ordine, fino a che il ramo prussiano fu convertito in un ordine onorifico dal re di Prussia nel 1812. Il Johanniter Orden fu restaurato come Ordine prussiano dei Cavalieri Ospitalieri nel 1852. I Cavalieri di Malta fruirono di una forte presenza all'interno della Marina Imperiale Russa e della Marina francese pre-rivoluzionaria.
La loro roccaforte mediterranea di Malta venne espugnata da Napoleone Bonaparte nel 1798. Napoleone chiese di poter rifornire di acqua la propria flotta diretta in Egitto. Il Gran Maestro Ferdinand von Hompesch, impreparato e indeciso, dopo aver tergiversato a lungo acconsentì a patto che non entrassero nel Porto Grande più di quattro navi francesi contemporaneamente. Napoleone si spazientì e prese a pretesto questa bizzarra richiesta per attaccare la rocca ed impadronirsene. Inoltre Napoleone spogliò l'Ordine di molti dei tesori conservati sull'isola per finanziare la sua spedizione, ma non poté usufruirne poiché la nave che trasportava gran parte del bottino fu affondata meno di due mesi dopo dall'ammiraglio inglese Orazio Nelson alla battaglia del Nilo.
L'Ordine continuò ad esistere in una forma minore ed intraprese negoziati con le potenze europee per il ritorno sull'isola. Lo zar di Russia Paolo I concesse asilo ai Cavalieri a San Pietroburgo e questa fu l'origine della tradizione dei Cavalieri Ospitalieri russi ed il riconoscimento all'interno degli Ordini Imperiali russi. Dopo l'assassinio di Paolo I nel 1801, un nuovo Gran Maestro cattolico venne nominato a Roma nel 1803. Nei primi anni del 1800, l'Ordine era stato notevolmente indebolito dalla perdita dei suoi Priorati in tutta l'Europa. Soltanto il 10% dei guadagni dell'Ordine proveniva dalle fonti tradizionali in Europa, con il rimanente 90% che proveniva dal Grande Priorato Ospitalario Russo.
Nel 1879 papa Leone XIII restaurò l'Ordine, autorizzando l'elezione di un nuovo Gran Maestro. L'evento sottolineò il ripristino delle fortune dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme come organizzazione umanitaria e cerimoniale. Nel 1834, l'Ordine si stabilì nella sua attuale sede sull'Aventino, a Roma. Il nome dell'organizzazione allora ripristinata fu quello di Sovrano Militare Ordine di Malta.
Ad oggi il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) costituisce il principale successore della tradizione Ospitaliera. Oggi il SMOM è presente in oltre 110 paesi e, abbandonato l'impegno militare, realizza iniziative a carattere benefico ed assistenziale.
Intorno all'anno 600 d.C. all'abate Probus fu commissionata dal Papa Gregorio Magno, la costruzione di un ospedale a Gerusalemme per la cura dei pellegrini cristiani. Quattro secoli dopo (1005 d.C.) questo venne distrutto dagli arabi, ma pochi anni dopo ricostruito grazie ai mercanti di Amalfi e di Salerno e servito da monaci benedettini.
Con la prima crociata (1096-1099 d.C.) Gerardo Sasso, anch'egli benedettino, fondò l'Ordine Ospitaliero e acquisì terre e rendite a suo favore per tutto il Regno di Gerusalemme e dintorni. Il suo successore Raymond du Puy de Provence istituì il primo ospizio degli Ospitalieri nei pressi della Chiesa del Santo Sepolcro a Gerusalemme. Il gruppo inizialmente si prendeva cura solo dei pellegrini giunti a Gerusalemme, ma presto l'ordine estese i suoi servizi alla scorta armata ai pellegrini. La scorta in breve crebbe fino a diventare una sostanziosa forza armata. Divenne uno dei più potenti gruppi cristiani nell'area. L'Ordine cominciò a distinguersi in battaglia contro i musulmani.
La forza crescente dell'Islam costrinse i Cavalieri ad abbandonare i loro possedimenti in Gerusalemme. Dopo la caduta del regno di Gerusalemme e quando anche San Giovanni d'Acri, ultima roccaforte cristiana, venne catturata, nel 1291, l'Ordine cercò rifugio presso il Regno di Cipro. Trovandosi progressivamente coinvolti nella politica di questo regno, il loro Gran Maestro Guillaume de Villaret ideò un piano per conquistare un proprio dominio temporale e scelse Rodi come nuova patria dell'Ordine. Fu il suo successore Folco di Villaret a realizzare questo programma ed il 15 agosto 1309, dopo una campagna durata due anni, l'isola di Rodi si arrese ai Cavalieri. Nel frattempo l'ordine dei Cavalieri Templari fu sciolto nel 1312 e la gran parte delle sue proprietà venne conferita agli Ospitalieri.
Una volta a Rodi, e ormai noti come i Cavalieri di Rodi, essi furono obbligati a sviluppare soprattutto il lato militare della propria attività, impegnandosi soprattutto contro i corsari berberi. Gli Ospitalieri, nel corso del XV secolo, si opposero con successo a due tentativi d'invasione musulmana. Nonostante questi sforzi nel 1522 i Cavalieri dovettero affrontare un pericolo diverso. 400 navi sotto il comando di Solimano il Magnifico sbarcarono sull'isola 200.000 uomini. I Cavalieri avevano meno di 7.000 uomini per difendere la città. L'assedio durò sei mesi, alla fine dei quali ai sopravvissuti fu concesso di abbandonare Rodi alla volta del Regno di Sicilia.
Dopo sette anni di spostamenti da un luogo all'altro in Europa, i Cavalieri sotto Philippe Villiers de l'Isle-Adam si insediarono a Malta nel 1530 per ordine di papa Clemente VIII e dell'imperatore Carlo V, con il consenso del loro feudatario il Re di Sicilia. Fu da qui che i ribattezzati Cavalieri di Malta continuarono la loro azione contro la guerra di corsa musulmana, combattendo con la loro flotta i corsari provenienti dal Nordafrica. Nonostante la consistente inferiorità militare, causarono non pochi problemi agli Ottomani, che allestirono una forte armata, invadendo l'isola nel 1565, mettendola sotto assedio.
Assedio che durò 4 mesi, durante i quali conquistarono via via una roccaforte dopo l'altra, con un alto prezzo di vite umane perse. Nel settembre dello stesso anno arrivò in soccorso ai Cavalieri una flotta spagnola, partita dalla Sicilia che costrinse il ritiro senza combattere dei musulmani, anch'essi provati. Dopo l'assedio fu necessario costruire una nuova città: l'attuale città della Valletta, così chiamata in memoria del valoroso gran maestro Jean de la Valette che aveva organizzato e diretto la difesa. In essa, continuando la tradizione assistenziale dell'Ordine, fu costruito anche quello che era allora il più grande e moderno ospedale d'Europa, dove cristiani, musulmani ed ebrei venivano curati insieme senza distinzione.
Nel 1571 i Cavalieri parteciparono alla battaglia di Lepanto, mentre nel 1607 al Gran Maestro, venne riconosciuto lo status di Principe del Sacro Romano Impero e nel 1630 venne premiato con un grado ecclesiastico pari a quello di un cardinale, con l'unico ed ibrido titolo di Sua Altezza Eminentissima, riflettendo entrambe le qualità che lo qualificano come un vero principe della Chiesa.
Il gruppo perse un gran numero di possedimenti in seguito all'ascesa del Protestantesimo ma sopravvisse a Malta. La proprietà del ramo inglese fu confiscata nel 1540. Nel 1577 il balivo tedesco di Brandeburgo divenne Luterano, ma continuò a pagare i propri contributi finanziari all'Ordine, fino a che il ramo prussiano fu convertito in un ordine onorifico dal re di Prussia nel 1812. Il Johanniter Orden fu restaurato come Ordine prussiano dei Cavalieri Ospitalieri nel 1852. I Cavalieri di Malta fruirono di una forte presenza all'interno della Marina Imperiale Russa e della Marina francese pre-rivoluzionaria.
La loro roccaforte mediterranea di Malta venne espugnata da Napoleone Bonaparte nel 1798. Napoleone chiese di poter rifornire di acqua la propria flotta diretta in Egitto. Il Gran Maestro Ferdinand von Hompesch, impreparato e indeciso, dopo aver tergiversato a lungo acconsentì a patto che non entrassero nel Porto Grande più di quattro navi francesi contemporaneamente. Napoleone si spazientì e prese a pretesto questa bizzarra richiesta per attaccare la rocca ed impadronirsene. Inoltre Napoleone spogliò l'Ordine di molti dei tesori conservati sull'isola per finanziare la sua spedizione, ma non poté usufruirne poiché la nave che trasportava gran parte del bottino fu affondata meno di due mesi dopo dall'ammiraglio inglese Orazio Nelson alla battaglia del Nilo.
L'Ordine continuò ad esistere in una forma minore ed intraprese negoziati con le potenze europee per il ritorno sull'isola. Lo zar di Russia Paolo I concesse asilo ai Cavalieri a San Pietroburgo e questa fu l'origine della tradizione dei Cavalieri Ospitalieri russi ed il riconoscimento all'interno degli Ordini Imperiali russi. Dopo l'assassinio di Paolo I nel 1801, un nuovo Gran Maestro cattolico venne nominato a Roma nel 1803. Nei primi anni del 1800, l'Ordine era stato notevolmente indebolito dalla perdita dei suoi Priorati in tutta l'Europa. Soltanto il 10% dei guadagni dell'Ordine proveniva dalle fonti tradizionali in Europa, con il rimanente 90% che proveniva dal Grande Priorato Ospitalario Russo.
Nel 1879 papa Leone XIII restaurò l'Ordine, autorizzando l'elezione di un nuovo Gran Maestro. L'evento sottolineò il ripristino delle fortune dell'Ordine di San Giovanni di Gerusalemme come organizzazione umanitaria e cerimoniale. Nel 1834, l'Ordine si stabilì nella sua attuale sede sull'Aventino, a Roma. Il nome dell'organizzazione allora ripristinata fu quello di Sovrano Militare Ordine di Malta.
Ad oggi il Sovrano Militare Ordine di Malta (SMOM) costituisce il principale successore della tradizione Ospitaliera. Oggi il SMOM è presente in oltre 110 paesi e, abbandonato l'impegno militare, realizza iniziative a carattere benefico ed assistenziale.