Collabora Translate Speciali
Scrivi anche tu il tuo pezzo e inviacelo. Si accettano anche in inglese, francese, spagnolo o tedesco. Per maggiori informazioni clicca qui. Don't you understand? Don't worry: you can translate the page with a click on the button "Traduci". You find it in the bar on the bottom of the window. In questa pagina tutti gli Speciali del sito. Raggruppa diversi post in un unico argomento comune.

Francisco Franco e il franchismo

Nonostante fosse nato in una famiglia di classe media, la sua infanzia non fu molto fortunata. I suoi genitori erano separati ed ebbe sempre un rapporto conflittuale con il padre, Nicolás Franco Salgado-Araujo, mentre amò molto la madre, Maria del Pilar Bahamonde, dal carattere severo, ed estremamente religiosa.

Nel 1907 entrò all'Accademia militare di Toledo, e tre anni dopo gli fu assegnato il grado di Secondo Tenente di Fanteria. Nel 1912 si diplomò ufficiale e partì subito alla volta del Marocco, dove infuriava la guerra. Collezionò numerosi successi e meriti divenendo ben presto una figura rilevante nell'ambito militare.
Nel 1920 entrò nei ranghi della Legione straniera spagnola e si distinse per durezza e ferrea disciplina.

Tornato in Spagna per un breve soggiorno, conobbe e sposò Carmen Polo, esponente dell'alta società asturiana. Ripartì quindi alla volta del nord Africa, dove proseguì la sua carriera militare sino a divenire colonnello nel 1925 e generale di brigata l'anno seguente (a 33 anni fu il più giovane generale d'Europa).

Tornato nuovamente in Spagna durante la dittatura del generale Miguel Primo de Rivera, con cui ebbe dei contrasti sulle questioni africane, fu nominato direttore generale dell'Accademia Generale Militare di Saragozza. Il 14 aprile 1931, con la caduta della monarchia e la proclamazione della seconda repubblica, fu però inviato come comandante militare alle Baleari, fu nominato Capo di Stato Maggiore, e fu richiamato in Spagna solo in seguito alla vittoria elettorale della destra, del 1934. Nello stesso anno collaborò inoltre alla repressione della Rivoluzione delle Asturie.

Franco fu un nazionalista ad oltranza ed un anticomunista, con una concezione rigida e conservatrice della religione. In seguito al successo elettorale del Fronte popolare, il 19 febbraio 1936, Franco venne allontanato dal paese ed inviato nelle isole Canarie.
Quando José Calvo Sotelo fu fucilato dai repubblicani, Franco si unì quindi ad un gruppo di generali, guidati da José Sanjurjo e Emilio Mola, con cui preparò l'Alzamiento del 18 luglio 1936. Franco era alla guida dell'esercito di ribelli che entrò in Spagna sbarcando dal Marocco. Il 24 luglio fu nominato membro della giunta militare e divenne comandante delle forze nazionaliste del Sud. Il 29 settembre, dopo la morte del generale Sanjurjo, fu ufficialmente dichiarato Generalísimo de los ejércitos de Tierra, Mar y Aire. Il 3 ottobre 1936 fu nominato capo dello Stato e, dopo la morte di Mola, il 30 gennaio 1938 divenne anche capo del governo.

La sanguinosa guerra civile nella quale fu sostenuto dalla Germania nazista e dall'Italia fascista proseguì per tre anni, vinta la quale, nell'aprile 1939, il Generalísimo assunse la guida definitiva della Spagna, instaurando una dittatura di stampo fascista che represse violentemente ogni opposizione al regime.

Franco, che era di origini giudaiche, non solo non si allineò agli altri totalitarismi – quello sovietico incluso – nelle leggi antisemite, ma fece accogliere un gran numero di ebrei in fuga dall'Europa invasa dai tedeschi.

Nel 1940 Franco si incontrò con Hitler a Hendaye e l'anno seguente con Mussolini a Bordighera, ma nonostante le pressioni di tedeschi e italiani, scelse di mantenere la Spagna neutrale e decise solo di inviare volontari contro l'Unione Sovietica (la cosiddetta "División Azul"). Secondo lo storico Pere Ferrer, la neutralità spagnola fu in realtà ottenuta dalla diplomazia inglese a suon di milioni di dollari. Il banchiere spagnolo Juan March amministrò un conto bancario, autorizzato dallo stesso Winston Churchill, con cui corrompere la dirigenza franchista.

Alla fine del conflitto si avvicinò ai paesi occidentali e, approfittando della Guerra Fredda, si impose come sostenitore dell'anticomunismo e oppositore dello "spettro" anarchico. Nel settembre 1953 concluse un accordo economico con gli Stati Uniti d'America e, nel 1957, ristrutturò il governo per risollevare il paese dalla complessa situazione economica, nominando alcuni ministri "tecnocrati", ossia qualificati e professionalmente preparati. L'anno prima aveva fondato la RTVE, lanciando così nel paese iberico la televisione, che dopo pochi anni sarà finanziata direttamente dallo stato.

Nel 1947 aveva restaurato la monarchia (di cui si autoproclamò reggente) e nel 1969 nominò suo successore il principe Juan Carlos I di Borbone, che alla sua morte fu incoronato re di Spagna. L'8 giugno 1973 lasciò la carica di Primo Ministro a Luis Carrero Blanco, che però fu ucciso in un attentato il successivo 20 dicembre. Francisco Franco soffriva di parkinson da anni e questa malattia lo tormentò fino alla morte nel 19 novembre 1975, anche se come data ufficiale fu scelta il giorno 20 per farla coincidere con quella della morte di José Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange spagnola.
È sepolto nella Valle de los Caídos, non lontano dal Monastero dell'Escorial, di Madrid.

Il franchismo

La Guerra civile spagnola terminò ufficialmente il 1 aprile 1939, giorno in cui Franco annunciò la fine delle ostilità, con la sconfitta della Repubblica. I più importanti generali nazionalisti avevano eletto Franco come loro capo nel corso di una riunione informale tenuta nel settembre del 1936. All'inizio si supponeva che Franco, a cui era stato assegnato il grado di Generalísimo, sarebbe rimasto solo il comandante in capo, ma dopo qualche discussione, venne promosso a capo dello stato, con poteri pressoché assoluti. La repressione proseguì dopo la guerra, comprendendo la condanna per crimini di guerra commessi sotto il governo repubblicano durante un processo chiamato Causa General. Vennero giustiziati, imprigionati o condannati ai lavori forzati migliaia di repubblicani (la stima ufficiale è di 40.000 condannati); diverse migliaia di repubblicani emigrarono in Francia ed America Latina.

Privo di una forte ideologia, Franco inizialmente cercò il sostegno del sindacalismo nazionale (nacionalsindicalismo) e della Chiesa cattolica (nacionalcatolicismo). La Falange si trasformò presto nel Movimiento Nacional e divenne così eterogenea da non poter esser classificata come un partito vero e proprio. Non era dotata di un'ideologia monolitica come il partito fascista oppure il blocco di potere di Antonio Salazar.

Franco viene spesso definito fascista, ed ebbe certamente un consistente appoggio dei fascisti in Spagna ed all'estero, anche se si può definirlo più come un reazionario che si trovò ad essere fascista e non seppe, e probabilmente non volle, elaborare un'ideologia originale rispetto al comunismo, al socialismo o all'anarchia, ciascuna delle quali presente in Spagna e fortemente sostenuta dall'estero. Il suo regime è stato anche definito conservatore e tradizionalista e di destra e si fondava sui tipici riferimenti della secolare cultura autoritaria spagnola costituiti dalla triade "Trono, Spada e Altare" (vale a dire Monarchia, Esercito e Chiesa). L'enfasi veniva posta sull'ordine e la stabilità, piuttosto che su una precisa visione politica come nel fascismo.

Tutte le attività culturali erano soggette a censura, e molte vennero completamente vietate in vari campi (politico e morale). In accordo con i principi nazionalisti di Franco, solo il castigliano (lo Spagnolo) venne riconosciuto come lingua ufficiale. Anche se milioni di cittadini del Paese avevano una propria lingua parlata (catalano, basco, galiziano essendo le lingue più parlate dalle minoranze) e lo stesso Franco fosse galiziano, l'uso di queste lingue venne scoraggiato, e la maggior parte degli usi pubblici venne vietata.

Nel settembre del 1939, la seconda guerra mondiale scoppiò in Europa, ed anche se Adolf Hitler incontrò Franco a Hendaye, Francia (23 ottobre, 1940) per discutere dell'entrata in guerra della Spagna a fianco dell'Asse, le richieste di Franco (cibo, equipaggiamento militare, Gibilterra, Africa del nord francese) apparvero eccessive e non venne raggiunto l'accordo. A contribuire al mancato raggiungimento dell'accordo fu la questione pendente dei diritti minerari tedeschi in Spagna.

Dopo la sconfitta della Francia nel giugno 1940, la Spagna adottò una non-belligeranza a favore della Germania (offrendo per esempio l'utilizzo di basi navali alle navi tedesche) fino al ritorno alla completa neutralità nel 1943, quando le sorti della guerra apparvero decisamente sfavorevoli alla Germania. Franco inviò truppe della División Azul (o Divisione Blu, dal nome del colore del partito della Falange, i cui membri erano chiamati 'camicie blu') per combattere sul fronte orientale contro l'Unione Sovietica. Erano tutti volontari. Allo stesso tempo, diplomatici spagnoli nei paesi dell'Asse protessero gli ebrei, e la Spagna stessa divenne un rifugio sicuro per i profughi ebrei, poiché Franco si rifiutò di promulgare leggi antisemite, come domandato dall'Asse.

Dopo la guerra, gli Alleati usarono la simpatia franchista per Mussolini e Hitler, per tenere la Spagna fuori dalle Nazioni Unite. Franco venne visto, in particolare dalle nazioni comuniste, ma anche dal Regno Unito, come un rimasuglio dei regimi fascisti dell'Europa Centrale. In tali circostanze una risoluzione che condannasse il governo di Franco era inevitabile. Essa incoraggiava le nazioni a rimuovere i loro ambasciatori dalla Spagna, e stabilì le basi per misure contro la Spagna se il governo fosse rimasto autoritario.
Conseguenza di tutto ciò fu l'istituzione di un embargo contro il regime franchista nel 1946 -compresa la chiusura del confine con la Francia- che ebbe scarso successo e aumentò il sostegno al regime. L'ostracismo venne presentato come una versione moderna della Leggenda Nera, una macchinazione massonica contro la Spagna cattolica, ed aiutò a coagulare un massiccio supporto popolare al regime, manifestato dalle enormi dimostrazioni del 1946. Dal canto suo, il regime franchista cercò di riavvicinarsi alla democrazia, istituendo la democrazia organica, un sistema rigorosamente gerarchico, fondato sul corporativismo. Franco voleva promuovere un'immagine dalla Spagna che si accordasse con quella dei vincitori,eliminando i segni più vistosi del periodo "fascisteggiante". Questo maquillage portava il regime a sottolineare piuttosto la continuità con la tradizione cattolica, cemento culturale del franchismo, esaltando la neutralità durante la Seconda guerra mondiale.
Nel 1947, Juan Perón ignorò l'embargo dell'ONU e mandò sua moglie Eva Duarte de Perón in Spagna, con aiuti alimentari di cui la nazione aveva molto bisogno. Gli spagnoli, e lo stesso Franco, accolsero di cuore Evita.

Le crescenti tensioni tra USA e URSS negli anni 1950, costrinsero il governo statunitense a cercare nuovi alleati in Europa. Franco era un anti-comunista dichiarato, il che lo rese un alleato chiave molto affidabile durante la Guerra Fredda.
L'isolamento venne infine spezzato nel 1953 quando il presidente Dwight Eisenhower visitò la Spagna, abbracciato calorosamente da Franco, e quando il governo spagnolo firmò il Concordato con il Vaticano. Diversi trattati che permettevano l'apertura di basi militari statunitensi in Spagna vennero firmati nel 1953. Il governo statunitense in cambio diede aiuti economici alla Spagna, in parte come donazione e in parte come prestito. Questa serie di accordi tra USA e Spagna divenne nota come Patto di Madrid.
Nel 1955 la ricchezza spagnola si avvicinò ai livelli del 1935, precedenti la guerra civile, lasciando alle spalle i disastri della guerra e la lotta contro l'isolamento. Nello stesso 1955 la Spagna entrò nelle Nazioni Unite. Altre nazioni dell'Europa Occidentale, compresa l'Italia, furono da quel momento ansiose di ripristinare buoni contatti con la Spagna franchista.

Il Miracolo Spagnolo (Desarrollo) fu il nome dato al boom economico spagnolo tra il 1959 ed il 1973. È il fenomeno più rimarcabile ed importante lasciato ai posteri dai franchisti spagnoli, poiché grazie ad esso la Spagna sorpassò largamente la soglia di introiti che distingue i paesi sviluppati da quelli sottosviluppati e permise l'avvento e lo sviluppo di una borghesia dominante, base e strumento per la creazione e l'assestamento della democrazia che da lì a breve si sarebbe instaurata.
Il boom venne favorito da riforme economiche promosse dai cosiddetti tecnocrati nominati da Franco, che misero in atto le politiche di sviluppo neo-liberali del Fondo Monetario Internazionale. I "tecnocrati" erano una nuova specie di economisti, legati all'Opus Dei, che rimpiazzarono la vecchia guardia falangista, propensa all'isolazionismo.

La crisi energetica del 1973 colpì molto la Spagna dipendente dal petrolio, e portò ad un arresto della crescita economica nel 1975. Ciò provocò una nuova ondata di scioperi (che all'epoca erano illegali).
La salute in declino di Franco diede maggior potere all'ammiraglio Luis Carrero Blanco, ma quest'ultimo venne assassinato dall'ETA nel 1973. Carlos Arias Navarro ne prese il posto come presidente del governo e cercò di introdurre alcune riforme nel regime decadente, trovandosi a lottare tra le sue due fazioni: il bunker (l'estrema destra) e gli aperturisti che promuovevano la transizione alla democrazia.
Ma oramai non era più possibile tornare al vecchio regime: la Spagna non era più la stessa del periodo del dopo guerra civile e il modello degli spagnoli, ora benestanti, era l'Europa occidentale, non l'impoverita Spagna falangista del dopoguerra. La ricca Germania Ovest divenne un modello con il quale identificarsi, dato che un numero sempre maggiore di tedeschi si recava in vacanza sulle spiagge spagnole. Oltre a ciò, molti spagnoli avevano lavorato in altri paesi dell'Europa occidentale negli anni precedenti, come forza lavoro a basso costo, venendo a contatto con livelli superiori di benessere.
Le dimensioni dell'esercito spagnolo e della polizia erano significativamente ridotte rispetto al periodo pre-bellico e l'importante clero cattolico era stato all'epoca profondamente trasformato, e talvolta profondamente preoccupato, dalle riforme del Concilio Vaticano II.
Nel 1974 Franco si ammalò e Juan Carlos di Spagna prese il suo posto come capo di stato. Franco recuperò presto, ma un anno dopo si ammalò nuovamente, e dopo una lunga agonia, morì il 20 novembre 1975, all'età di 82 anni, nella stessa data di José Antonio Primo de Rivera, fondatore della Falange.
Dopo la morte di Franco, il governo ad interim prese la decisione di seppellirlo a Santa Cruz del Valle de los Caídos, un colossale memoriale di tutte le vittime della guerra civile spagnola, che era stato concepito da Franco con un tono distintamente nazionalista.