Collabora Translate Speciali
Scrivi anche tu il tuo pezzo e inviacelo. Si accettano anche in inglese, francese, spagnolo o tedesco. Per maggiori informazioni clicca qui. Don't you understand? Don't worry: you can translate the page with a click on the button "Traduci". You find it in the bar on the bottom of the window. In questa pagina tutti gli Speciali del sito. Raggruppa diversi post in un unico argomento comune.

La Riforma protestante


Premessa

All'inizio del XVI secolo si sentiva da più parti la necessità di una riforma profonda della Chiesa, con il ritorno alla semplicità delle origini. Da tempo gli interessi politici e le pratiche religiose si intrecciavano, non tenendo più conto dei meriti spirituali al momento dell'elezione alle cariche.
Inoltre le varie corti papali e cardinali dovevano essere mantenute con costi enormi, risultato che ciò che si racimolava dalle decime non veniva reinvestito per il bene della comunità, ma finiva a Roma dove sempre più spesso i funzionari religiosi risiedevano.
Un altro metodo di ricazione di denaro da parte della Chiesa era la vendita delle indulgenze, a chiunque avesse pagato l'anima di un parente caro o la propria veniva salvata.

Lutero

Portata avanti dal monaco agostiniano Martin Lutero, la Riforma fu un fenomeno sia religioso che politico, che interesso l'Europa del XVI secolo.
Le cause della protesta di Lutero nei confronti della Chiesa romana, furono diverse. La sua posizione rispetto all'organizzazione ecclesiastica nella diffusione della parola di Dio: le messe all'epoca erano celebrate in latino ed era difficile poter leggere direttamente la Bibbia dato che questa non era tradotta nella lingua volgare (non c'era una Bibbia tradotta in tedesco, in italiano, in francese ecc.) e quindi solo poche persone dotte potevano accostarsi alla lettura delle sacre scritture.
La rilassatezza della gerarchia ecclesiastica cattolica che perseguiva obbiettivi economici e di potere anziché dedicarsi all'individuo. Inoltre la chiesa possedeva vasti territori e riscuoteva decime, una sorta di tassa. A tutto questo si aggiunse un fattore politico: i principi tedeschi che si univano al protestantesimo, non riconoscendo più l'autorità di Roma, potevano secolarizzare i possedimenti religiosi, che tra l'altro sfuggivano alla tassazione.

Per Lutero era importante la lettura diretta della Bibbia, che era al tempo proibita al popolo e letta in latino dai preti, che spesso recitavano a memoria. Questo comportava anche l'eliminazione di intermediari divini come la Madonna o i Santi.
Inoltre Lutero inserì la giustificazione per fede, ovvero, le azioni non erano necessariamente salvifiche per l'uomo, ma solo la sua fede avrebbe potuto salvarlo di fronte al Giudizio. Questo andava a rendere inutili tutti i lasciti che gli uomini ricchi concedevano alla Chiesa, per salvarsi l'anima.

Egli non andava contro l'ordine sociale e politico precostituito, semplicemente la sua riforma riguardava l'ambito religioso.
Quando nel 1524 scoppiarono le rivolte dei contadini nei confronti dei feudatari, i primi cercarono l'appoggio del monaco, dandosi anche un'organizzazione a base giuridica che comprendeva il diritto delle comunità di scegliersi il parroco e che le decime andassero solo al sostentamento di quest'ultimo.
Lutero però reagì duramente accusando i contadini di violare il principio di obbedienza all'autorità e incitò i principi alla repressione.

L'Impero
La scossa della Riforma divise profondamente il già precario equilibrio politico dell'Impero. Diviso in varie entità politiche dalle più grandi (come ilregno di Boemia) a singole città, tenuto insieme dalla figura dell'Imperatore, sempre in lotta con la Dieta (l'assemblea di tutti i principi tedeschi).
Con la Riforma si divise tra principi protestanti e principi cattolici. Carlo V (1519-1556) pensò di risolvere la questione in breve tempo prima condannando Lutero durante la Dieta di Worms (1521), poi con la formazione della Lega di Smalcalda (un'unione militare dei principi protestanti, 1530), fu costretto a chiedere una tregua. Nel 1555 si giunse alla Pacificazione di Augusta che regolava la frattura religiosa secondo due princìpi: il cuius regio eius religio per cui i sudditi erano costretti a seguire la religione professata dal loro principe e il reservatum ecclesiasticum che restituiva alla Chiesa i beni di coloro che erano passati al luteranesimo dopo il 1552.