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Augusto


La figura di Gaio Giulio Cesare Ottaviano, è una delle più importanti della storia romana. Non solo pose fine alle sanguinose guerre civili, che a quel tempo attraversavano la Res Publica, ma divenne il primo imperatore di Roma.
Figlio del ricco Gaio Ottavio e di Azia, proveniente da una famiglia da parecchie generazioni di rango senatorio, era imparentato con Cesare e Gneo Pompeo Magno. Nel 44 a.C. all'età di 19 anni fu adottato dal famoso prozio Cesare. Poco tempo dopo si ritrovò a dover difendere una posizione importante in Senato: alle Idi di marzo del 44, Cesare venne assassinato e lui reclamò la sua eredità spirituale. Ostacolato dal luogotenente di Cesare, Antonio, che mirava alla successione, riuscì ad ottenere, nel 43 a.C. un accordo con lui e Lepido, comandante di cavalleria di Cesare. Diedero vita al secondo triumvirato.

L'anno successivo, a Filippi, nella Macedonia orientale, Ottaviano e Antonio si scontrarono con i cesaricidi, guidati da Bruto e Cassio.
Essendo rimasti come gli uomini più potenti dello Stato, divisero quest'ultimo per zone d'influenza. Antonio andò in Oriente per riscattare la disfatta subita da Crasso anni prima, oltre a consolidare la tresca amorosa con Cleopatra da cui ebbe due figli e con cui riconobbe il figlio di Cleopatra avuto da Cesare.
Tutto ciò insieme agli insuccessi di Antonio in Oriente e il ripudio della sorella di Ottaviano (sposata da Antonio per rafforzare il triumvirato), diedero ad Ottaviano, il casus belli per liberarsi del luogotenente di Cesare.
Preparato un falso testamento, in cui venivano ceduti i territori orientali a Cleopatra, Ottaviano accusò Antonio, di essere guidato e accecato dalla despotica regina orientale.
Venne dichiarata guerra alla regina d'Egitto che, con Antonio, dopo la sconfitta di Azio (31 a.C.) si rifugiarono in Egitto, per darsi la morte allo sbarco di Ottaviano in Africa.

Ottaviano era divenuto, di fatto, il padrone assoluto dello stato romano, anche se formalmente Roma era ancora una repubblica e Ottaviano stesso non era ancora stato investito di alcun potere ufficiale. Il Senato gli conferì progressivamente onori e privilegi, ma il problema che Ottaviano doveva risolvere consisteva nella trasformazione della sostanza dei rapporti istituzionali, lasciando intatta la forma repubblicana. I fondamenti del reale potere vennero individuati nell'imperium e nella tribunicia potestas: il primo, proprio dei consoli conferiva a chi ne era titolare il potere esecutivo, legislativo e militare, mentre la seconda, propria dei tribuni della plebe, offriva la facoltà di opporsi alle decisioni del senato, controllandone la politica. Ottaviano cercò di ottenere tali poteri evitando di alterare le istituzioni repubblicane e dunque senza farsi eleggere a vita console e tribuno della plebe ed evitando inoltre la soluzione cesariana (eletto prima annualmente poi avita, dittatore). Nel 27 a.C. Ottaviano, restituì formalmente nelle mani del senato e del popolo romano i poteri straordinari assunti per la guerra contro Marco Antonio, ricevendo in cambio: il titolo di console da rinnovare annualmente, una potestas con maggiore auctoritas rispetto agli altri magistrati (consoli e proconsoli), poiché aveva diritto di veto in tutto l'Impero, a sua volta non assoggettato ad alcun veto da parte di qualunque altro magistrato.

Inoltre Ottaviano, che ormai aveva ricevuto il titolo di Augusto, riorganizzò le province in senatorie, quelle pacificate, per sé tenne quelle non pacificate, col pretesto di lasciare il Senato al di fuori dei problemi militari. Questo però, comportava che l'esercito rimanesse in mano ad Augusto, lasciando la massima assemblea cittadina, priva di forza militare, prevenendo possibili ribellioni (la mentalità romana, mal sopportava un despota unico a capo della comunità).
Inoltre riorganizzò le finanze dello Stato, disastrate da anni di guerra civile, l'esercito e pacificò l'Impero, chiudendo le porte del tempio di Giano (aperte in caso di guerra) con la cosiddetta pax augustea.

Alla sua morte, si creava un problema che a Roma, da circa 5 secoli, non si presentava, la successione. Ormai il Senato non era più in grado di governare autonomamente un Principato (mai fu chiamato Impero) così vasto.