Nell'anno Domini 1453, tra l'aprile e il maggio, si consumò l'ultimo assedio di Costantinopoli. L'Impero Bizantino, ormai solo l'ombra di sé stesso, vide con questo atto la fine definitiva dopo un'agonia che durava, con alterne vicende, dalla caduta dell'Impero Romano d'Occidente.
Per i numerosi fronti che si trovava a difendere (dall'Africa alla penisola Balcanica, all'Asia minore), la sua storia, a parte il periodo Giustinianeo, è un continuo declino.
L'assedio di Costantinopoli durò un mese e fu compiuto dal Sultano turco, Mehmet II (Maometto), appena salito al trono, giovane e ambizioso fece costruire una fortezza sul Bosforo perché la sua artiglieria potesse attaccare le navi per il rifornimento alla città.
Ma quello che l'imperatore bizantino Costantino XI attendeva di più era l'aiuto della cristianità. Per questo, in vista dell'attacco turco, cercò una riconciliazione tra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente, divise dopo lo scisma del 1054 d.C.
La cosa non andò in porto, ostacolata dalla popolazione bizantina e la città, priva anche di aiuti occidentali, cadde il 29 maggio. E il più grande simbolo di questo avvenimento è la basilica di Santa Sofia, diventata una moschea, ancora oggi visibile.
L'evento in questione è considerato uno di quelli "periodizzanti" nella storia. Alcuni la usano anche come fine del Medioevo al posto del 1492. In realtà all'epoca non creò, come immaginiamo, enorme scompiglio. Non fu, per la reazione, un "11 settembre" dell'antichità. Era un evento ormai annunciato, a cui le potenze occidentali guardarono con disinteresse.
Ci fu un enorme sgomento negli ambienti culturali e religiosi in quanto nessuno aveva mosso un dito per difendere dagli infedeli un simbolo della cristianità.
In realtà nessuna entità politica europea, avrebbe potuto o voluto accollarsi un impegno tanto oneroso. La Francia usciva stremata dalla Guerra dei Cent'anni, contro l'Inghilterra, l'Impero era diviso in tanti principati autonomi, i comuni italiani erano più preoccupati delle questioni interne inerenti alla loro sopravvivenza, la Spagna era alle prese con la Reconquista e il Portogallo guardava già ai traffici atlantici.
Nonostante questo, la conquista turca di Costantinopoli, creò uno scossone soprattutto nel mondo culturale, favorendo l'inizio del Rinascimento, con l'arrivo in Occidente di testi greci fino allora sconosciuti o mancanti alla cultura "latina".
Dando vita a quel periodo di grande spessore culturale, che porterà i comuni italiani all'avanguardia per quanto riguarda la cultura in Europa: il Rinascimento.
L'assedio di Costantinopoli durò un mese e fu compiuto dal Sultano turco, Mehmet II (Maometto), appena salito al trono, giovane e ambizioso fece costruire una fortezza sul Bosforo perché la sua artiglieria potesse attaccare le navi per il rifornimento alla città.
Ma quello che l'imperatore bizantino Costantino XI attendeva di più era l'aiuto della cristianità. Per questo, in vista dell'attacco turco, cercò una riconciliazione tra la Chiesa d'Oriente e quella d'Occidente, divise dopo lo scisma del 1054 d.C.
La cosa non andò in porto, ostacolata dalla popolazione bizantina e la città, priva anche di aiuti occidentali, cadde il 29 maggio. E il più grande simbolo di questo avvenimento è la basilica di Santa Sofia, diventata una moschea, ancora oggi visibile.
L'evento in questione è considerato uno di quelli "periodizzanti" nella storia. Alcuni la usano anche come fine del Medioevo al posto del 1492. In realtà all'epoca non creò, come immaginiamo, enorme scompiglio. Non fu, per la reazione, un "11 settembre" dell'antichità. Era un evento ormai annunciato, a cui le potenze occidentali guardarono con disinteresse.
Ci fu un enorme sgomento negli ambienti culturali e religiosi in quanto nessuno aveva mosso un dito per difendere dagli infedeli un simbolo della cristianità.
In realtà nessuna entità politica europea, avrebbe potuto o voluto accollarsi un impegno tanto oneroso. La Francia usciva stremata dalla Guerra dei Cent'anni, contro l'Inghilterra, l'Impero era diviso in tanti principati autonomi, i comuni italiani erano più preoccupati delle questioni interne inerenti alla loro sopravvivenza, la Spagna era alle prese con la Reconquista e il Portogallo guardava già ai traffici atlantici.
Nonostante questo, la conquista turca di Costantinopoli, creò uno scossone soprattutto nel mondo culturale, favorendo l'inizio del Rinascimento, con l'arrivo in Occidente di testi greci fino allora sconosciuti o mancanti alla cultura "latina".
Dando vita a quel periodo di grande spessore culturale, che porterà i comuni italiani all'avanguardia per quanto riguarda la cultura in Europa: il Rinascimento.