La civiltà Babilonese, trasse le proprie origini e la propria grandezza dalla sua capitale Babilonia, il cui nome, letteralmente tradotto, significava la porta del Dio. La città apparve già citata verso il 1500 a.C., quando in Mesopotamia fecero la loro comparsa gli Ittiti. Secondo alcune ipotesi, Babilonia potrebbe essere stata fondata nelle sue forme più splendenti, dalla regina Semiramide: essa infatti, forse per offuscare il prestigio del marito Nino, re degli Assiri, intorno al 900 a.C., fece ampliare ed abbellire la preesistente città situata sulle rive del fiume Eufrate, arricchendola di splendidi palazzi e templi. Il primo re di Babilonia citato da fonti storiche, fu Nabonassar, che regnò dal 747 al 734 a.C., anno nel quale il regno babilonese cedette all’egemonia assira, che ebbe inizio con il re Tiglat Pileser III, che iniziò le ostilità anche contro i Caldei. Il nome della città è particolarmente legato a quello del re Nabucodonosor II, che regnò dal 605 al 562 a.C., rendendo Babilonia ancora più splendida di quanto già non fosse. Per la sua fertilità e la ricchezza di prodotti e acqua, ha sempre attratto varie popolazioni, e lungo il corso del Tigri e dell’Eufrate sono sorte ed hanno prosperato diverse civiltà, che hanno portato nella regione scienza e cultura.
Intorno al 3600 a.C. la regione era abitata da una pacifica popolazione conosciuta come Gente di Obeid. Nel 3500 a.C. giunsero dall’Asia centrale i Sumeri, che si stabilirono nella Mesopotamia meridionale, a ridosso della fascia costiera del Golfo Persico, dove fondarono la loro capitale Nippur. Nella stessa regione, lungo il mare e in una zona acquitrinosa, si stabiliranno invece i Caldei, giunti dal Sinai o dall’Arabia e grandi esperti di magia. Essi ebbero rapporti molto stretti con gli Egizi, ai quali trasmisero le loro conoscenze esoteriche, astronomiche e i propri modelli religiosi. Fu in questo periodo che venne edificata la splendida città di Ur dei Caldei, ricca di Zikurrat e che pare sia stata la città natale di Abramo. Entrambi questi popoli portarono conoscenze nel campo dell’astrologia, della matematica e nel settore legislativo.
Trasmisero inoltre ai loro successori mesopotamici una tradizione religiosa che verrà ripresa in seguito dai babilonesi. Ad est del territorio abitato dai Caldei si trovava la terra di Elam che aveva per capitale la città di Susa. Questo popolo fu sempre in lotta con gli Assiri e si alleò con i babilonesi per far fronte comune contro questi temibili avversari. Gli Elamiti gestiranno per molto tempo il controllo della Persia sud-occidentale e saranno i protagonisti della storia babilonese. Riepilogando si evince dunque che la bassa Mesopotamia era composta a sud, lungo il mare, sul Golfo Persico, dalla Caldea; a est dall’ Elam; a nord della Caldea dal Sumer con le città di Ur e Nippur; più a sud, sulla costa a ridosso della Caldea, dove oggi si trova il Kuwait, si trovava il Paese del Mare popolato da genti di origine araba.
In questo contesto, si inserì a nord del Sumer, una popolazione di origine semita, il cui re, Sargon fondò la città di Accad, che in poco tempo divenne più importante di Ur. Tra il 2300 ed il 2000 a.C. dal Sinai giunsero gli Amorrei, che sconfissero i Sargonidi instaurando un proprio regno nella regione. Illustre discendente di questo popolo fu Hammurabi, il grande re famoso per le tavole delle leggi e dalla cui dinastia ebbe origine il popolo babilonese.Gli Amorrei stabilirono il proprio regno a sud della Siria; da questa civiltà derivò quella degli Aramei, che si stanziarono prevalentemente nel regno di Giuda e ai quali si deve lRsquo;origine della lingua aramaica, la più diffusa tra i popoli semiti. In epoca successiva si insediarono a nord di questa regione i Mitanni, il cui re più famoso fu Tushratta, che avviò contatti politici ed economici con i regnanti Egiziani ed Ittiti. Essi traevano la propria origine dagli Hurriti, popolazione proveniente dalle regioni caucasiche, il cui centro principale era la città di Urartu, dalla quale ebbe origine il Regno di Urartu, corrispondente all’attuale Armenia. Intorno al 1700 a.C. gli Hurriti sottomisero praticamente tutta la Mesopotamia, invadendo anche il regno degli Ittiti.
È molto probabile che anche gli Hiksos, che conquistarono l’Egitto, discendessero dagli Hurriti. Un altro popolo asiatico, i Cassiti, provenienti dalle montagne del nord dell’Iran, verso il 1700 a.C. si stabilirono nell’area corrispondente all’Assiria e al nord di Babilonia, scontrandosi più volte con gli eserciti di Ammurabi. Essi riuscirono a sottomettere per un certo periodo compreso tra il 1530 ed il 1080 a.C., la regione babilonese; i più importanti re delle dinastie cassite furono: Agukakrime, Karaindas, Kurigalzu I, Kurigalzu II e Burnaburias II.I Cassiti vennero poi sconfitti definitivamente dagli Elamiti, che in segno di vittoria, trasportarono la statua del dio Marduk da Babilonia alla loro capitale Susa. Intorno al 1500 a.C., il controllo della parte nord-occidentale della Mesopotamia spetterà agli Ittiti, che conquistarono il regno dei Mitanni, combatterono gli Assiri cercando di coinvolgere anche i babilonesi. Rimasero comunque in vita diverse tribù caldee, che governate da sceicchi non ebbero mai uno spirito unitario; esse trovarono il proprio rappresentante nella persona di Merodach Baladan, re ed eroe caldeo, che più volte mosse guerra agli Assiri tra il 721 ed il 703 a.C. contribuendo alla nascita della civiltà babilonese.
La Mesopotamia era chiusa al nord dal regno caucasico, popolato da genti di origine scita. Ad est si ergeva la Media, che restò indipendente dal 728 al 550 a.C e la cui capitale era Ectabana; alleandosi con i babilonesi, i Medi posero fine al regno assiro. Tra i regni di Akkad e Urartu-Arameo, nell’884 a.C. fiorì la civiltà assira, che tramonterà verso il 609 a.C.. Questa civiltà era basata sull’imperialismo e sulle arti belliche ed avrà come suo fondatore il re Assurnasirpal II, e vivrà il suo periodo di massimo splendore tra il 722 ed il 627 a.C. sotto diversi sovrani tra i quali Sargon II, Sennacherib e Asarhaddon. Saranno loro a contribuire alla formazione dell’Impero assiro, che nel periodo di maggior estensione comprendeva la Fenicia, l’Egitto, Israele, il regno di Akkad, il territorio degli Aramei, il Paese del Mare, ed il regno di Babilonia. Solo l’Elam e la Caldea riuscirono a mantenere la propria indipendenza, grazie soprattutto al re Merodach Baladan.
Sotto la civiltà assira vedranno la luce le splendide città di Assur e Ninive, che diverrà famosa in tutto il mondo conosciuto. Per Babilonia, gli Assiri optarono per una sorta di protettorato, dato che la città era considerata un luogo sacro e patria degli dei. Alcuni re assiri si proclamarono anche re di Babilonia, assumendo un doppio nome. Tutto ciò ebbe termine nel 626 a.C., quando Nabopalassar, padre di Nabucodonosor, con l’aiuto fornito da Medi, Elamiti, Aramei e Caldei, conquistò l’Assiria. Egli riuscì nell’impresa di unificare tutte le tribù caldee, stipulando trattati di alleanza con tutti i paesi limitrofi. Nel 614 a.C. conquistò la città di Assur, mentre due anni più tardi, il re dei Medi Ciassarre prese Ninive, la capitale degli Assiri. Il re di Babilonia era riuscito là, dove i regnanti assiri avevano fallito a causa della loro mentalità imperialista e incuranti del pericolo rappresentato dai popoli confinanti non ancora sottomessi: Frigi e Lidi a nord; Medi ad est; Caldei ed Elamiti a sud e Cimmeri ad ovest. L’unico buon sistema per gestire queste situazioni di pericolo erano dei trattati di alleanza ed un buon governo, una politica questa che riuscì particolarmente bene alla diversa cultura babilonese.
Per molto tempo si pensò che i babilonesi fossero caldei, ma non era così; dai caldei essi ereditarono le conoscenze religiose e culturali. Numerose furono le nozioni apprese dai Sumeri: nel campo dell’astrologia inventarono un calendario molto simile a quello attuale, individuarono le diverse costellazioni ed identificarono la cometa di Halley. Furono grandi matematici, riuscendo a risolvere equazioni algebriche di terzo grado ed impostarono il teorema di Talete. Grandi ingegneri, essi realizzarono città, templi e sontuosi palazzi a Babilonia, fra i quali i templi di Etemannki e Esagila, rivestiti in oro. Babilonia veniva considerata l’ombelico del mondo, importante centro di arte e cultura.
La Porta di Ishtar, la via della processione, la torre di Babele e i famosi Giardini Pensili, una delle Sette meraviglie del mondo, fatti realizzare dalla regina Amitis, moglie del re Nabucodonosor. Descrivevano nel dettaglio tutte le loro opere completandole con piante e calcoli minuziosi; esistono ancora diversi reperti toponomastici comprendenti dettagliate descrizioni di alcune zone di Babilonia. Nella scrittura utilizzarono il codice lineare B, che venne poi adottato dai Cretesi, implementato con caratteri della scrittura cuneiforme. Moltissimi furono i libri prodotti, come testimoniato dai numerosi reperti rinvenuti nelle diverse biblioteche. Inventarono Le Cronache, nelle quali venivano riportate in forma molto oggettiva e attendibile, le notizie più importanti del periodo.
I Babilonesi dal punto di vista militare disponevano di grandi eserciti dotati di carri da guerra, introdotti dai Sumeri e perfezionati dagli Assiri, e di macchine da guerra utilizzate per l’assedio delle città. La società babilonese era formata da due classi principali: una classe regale ed una sacerdotale. Quest’ultima in particolare, aveva il controllo su latifondi terrieri e beneficiava dei proventi da essi derivati. A queste due classi si aggiungeva una classe borghese formata dalla casta dei mercanti, arricchiti dai fiorenti commerci intrattenuti dai babilonesi con i popoli vicini. Il tenore di vita era medio alto, come si può dedurre dall’opulenza delle città e dalla presenza di schiavi. Ogni città era ben fortificata; inoltre Nabucodonosor fece erigere un vallo al confine con la Media, con lo scopo di prevenire eventuali aggressioni.