Nei bestiari e nelle leggende greche ed europee, il basilisco dal greco basileus, "re") è una creatura mitologica citata anche come "re dei serpenti", che si narra abbia il potere di uccidere con un solo sguardo diretto negli occhi.
Secondo la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, il basilisco sarebbe un piccolo serpente, lungo meno di venti centimetri e nonostante questo sarebbe la creatura più mortale in assoluto. È infatti velenosissimo ed è in grado di uccidere con il solo sguardo. Qualunque essere vivente entri in contatto con il suo fiato o venga morso muore sul colpo. Secondo alcune leggende medioevali, se un cavaliere cercava di colpire il basilisco con la lancia, il veleno vi si infiltrava immediatamente uccidendo cavallo e cavaliere. Il basilisco vivrebbe nel deserto da lui stesso creato, perché ha la capacità di seccare gli arbusti oltre che con il contatto, con il solo sguardo.
Con il passare del tempo, grazie al moltiplicarsi di storie, le sue capacità letali continuarono ad aumentare, comprendendo l'abilità di sputare fiamme e quella di uccidere solo con il suono della sua voce, oltre alle sue sempre crescenti dimensioni. Alcuni scrittori affermarono che la creatura poteva uccidere anche senza un tocco diretto, ma perfino toccando qualcosa che a sua volta toccava qualcuno, come una spada.
Nonostante la loro apparenza invincibile, i basilischi hanno due nemici mortali: le donnole, che però morivano sempre anche se riuscivano ad ucciderlo, ed i galli, il cui canto gli era letale. Un basilisco può inoltre essere ucciso anche facendolo specchiare in modo che sia il suo stesso sguardo ad ucciderlo.
Il basilisco simboleggia potenza ed eternità della stirpe, in base alle credenze egizie che lo dipingevano di vita lunghissima, vista la sua capacità di uccidere gli altri animali col fiato. A causa di ciò, alcuni lo presero a simbolo di calunnia, colpa o contagio, ma queste sue caratteristiche mal si adattano alle necessità dell'araldica che impiega solo simboli positivi.
Con la cristianità, in quanto simbolo infernale, è contrapposto al grifone, simbolo della doppia natura di Cristo.
Secondo la Naturalis Historia di Plinio il Vecchio, il basilisco sarebbe un piccolo serpente, lungo meno di venti centimetri e nonostante questo sarebbe la creatura più mortale in assoluto. È infatti velenosissimo ed è in grado di uccidere con il solo sguardo. Qualunque essere vivente entri in contatto con il suo fiato o venga morso muore sul colpo. Secondo alcune leggende medioevali, se un cavaliere cercava di colpire il basilisco con la lancia, il veleno vi si infiltrava immediatamente uccidendo cavallo e cavaliere. Il basilisco vivrebbe nel deserto da lui stesso creato, perché ha la capacità di seccare gli arbusti oltre che con il contatto, con il solo sguardo.
Con il passare del tempo, grazie al moltiplicarsi di storie, le sue capacità letali continuarono ad aumentare, comprendendo l'abilità di sputare fiamme e quella di uccidere solo con il suono della sua voce, oltre alle sue sempre crescenti dimensioni. Alcuni scrittori affermarono che la creatura poteva uccidere anche senza un tocco diretto, ma perfino toccando qualcosa che a sua volta toccava qualcuno, come una spada.
Nonostante la loro apparenza invincibile, i basilischi hanno due nemici mortali: le donnole, che però morivano sempre anche se riuscivano ad ucciderlo, ed i galli, il cui canto gli era letale. Un basilisco può inoltre essere ucciso anche facendolo specchiare in modo che sia il suo stesso sguardo ad ucciderlo.
Il basilisco simboleggia potenza ed eternità della stirpe, in base alle credenze egizie che lo dipingevano di vita lunghissima, vista la sua capacità di uccidere gli altri animali col fiato. A causa di ciò, alcuni lo presero a simbolo di calunnia, colpa o contagio, ma queste sue caratteristiche mal si adattano alle necessità dell'araldica che impiega solo simboli positivi.
Con la cristianità, in quanto simbolo infernale, è contrapposto al grifone, simbolo della doppia natura di Cristo.