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L'Ippogrifo


Animale mitologico composto da corpo di cavallo e testa e ali di aquila.
E' una creatura nata nella mitologia greco-romana e divenuto noto grazie al poema di Ludovico Ariosto “L’Orlando Furioso”. Infatti, la storia narra che Orlando si innamori fino alla follia di Angelica, ma non è corrisposto. Allora il suo più caro amico Astolfo parte alla ricerca del senno dell'eroe. Da prima si reca da San Giovanni, in Paradiso, poi sulla Luna. Ma per raggiungere questo luogo ha bisogno di una cavalcatura adeguata al impresa e qui entra in scena l’ippogrifo che lo scorterà fino a raggiungere il nostro satellite.

L'idea del connubio tra grifone e cavallo si trovava già nelle Bucoliche di Virgilio, in un passo che considerava questo incrocio come qualcosa di impossibile e assurdo, visto il leggendario odio tra i due animali. L'Ariosto, al contrario, crede che proprio da questo connubio sia nato l'ippogrifo ed infatti scrive:"Iungentur iam grypes equis": da oggi i grifoni si uniranno ai cavalli (Egloga VIII, 27).

L'Ippogrifo sembra essere più facile da domare rispetto ai grifoni. Nelle leggende medioevali in cui questo animale fantastico appare, è di solito l'animale domestico di un cavaliere o un mago. Funge da eccezionale destriero, poiché può volare veloce come un fulmine. Si dice che sia onnivoro, e che mangi sia piante sia carne.