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Dinastia Ming


Regnò dal 1368 dopo la caduta della dinastia mongola creata da Kublai, fino al 1644.
Il dominio straniero mongolo creò in Cina un forte risentimento. Insieme ad altre cause di tipo economico come l'inflazione causata dalla circolazione di troppa cartamoneta e l'inondazione del fiume Giallo come risultato dell'abbandono dei mongoli dei progetti di irrigazione. Verso la fine del dominio Yuan, l'agricoltura cinese era disastrata.

Quando centinaia di migliaia di civili cinesi vennero chiamati per lavorare sul fiume Giallo, maturò la prospettiva della rivolta. Dopo molti anni di lotte, il gruppo ribelle condotto da Zhu Yuanzhang, il futuro imperatore Hongwu, divenne il più potente dei vari gruppi cinesi Han e Zhu dichiarò la fondazione della dinastia Ming nel 1368, stabilendo la sua capitale a Nanjing (Nanchino).

Cresciuto orfano in un monastero buddista, Zhu aveva conosciuto il Confucianesimo, che lo influenzò moltissimo nel suo governo. Hongwu restaurò la ortodossa visione confuciana che vedeva i militari come classe subordinata alla burocrazia degli eruditi. In parole povere, mantenere un esercito potente era essenziale perché i mongoli rimanevano ancora una minaccia. Indotto dalla avversione confuciana verso il commercio, Hongwu appoggiò la creazione di comunità agricole largamente autosufficienti. Le tenute neo feudali che si erano sviluppate alla fine della dinastia Song e durante quella Yuan furono espropriate con lo stabilimento della dinastia Ming. Grandi latifondi furono confiscati dal governo, frammentati e messi in affitto; e la schiavitù ad uso dei privati venne vietata. Oltre a questo inserì la selezione meritocratica all'interno della burocrazia.

Nonostante questi cambiamenti il potere dell'imperatore divenne sempre più autocratico, data l'eliminazione di alte cariche dello stato volte a limitare il potere del primo, in caso di imperatori incompetenti. Rese la critica da parte di qualunque dei suoi consiglieri una offesa capitale.

Sotto la guida Ming la Cina si mosse anche per mare con missioni esplorative che arrivarono fino alle coste orientali africane dal 1405 al 1433. Il merito di queste spedizioni si deve all'eunuco dell'imperatore Zhu Di. La prima spedizione nel 1405 consisteva in 62 navi e 28˙000 uomini, a quel tempo la più grande spedizione navale della storia. Le navi a più strati di Zheng He trasportavano fino a 500 soldati ma anche partite di beni da esportare, soprattutto sete e porcellane, e riportavano indietro beni di lusso stranieri come spezie e legni tropicali.

Nel tardo periodo Ming il fenomeno della centralizzazione dei terreni si aggravò, con enormi proprietà della casata imperiale e dei nobili, mentre anche le imposte aumentarono, con contraddizioni sociali sempre più acute. Parte dei ministri e funzionari, per mitigarle, richiese il contenimento dei poteri speciali di funzionari e nobili, impegnandosi nell’insegnamento e discutendo di politica: si tratta del cosiddetto Partito della foresta orientale (Donglin), che tuttavia fu presto perseguitato da nobili ed eunuchi, incrementando l’instabilità sociale. Anche nelle campagne le contraddizioni si facevano sempre più acute. Nel 1627 si verificò una carestia nella provincia di Shaanxi ed i funzionari si ostinarono nel raccogliere le imposte, provocando una rivolta popolare. Centinaia di migliaia di affamati crearono armate di rivoltosi. Una di queste nel 1644 occupò Pechino, portando al suicidio dell’imperatore Chongzhen.